
Salve amici, questa è la prima di una lunga serie di gustose ricette che vogliamo condividere con voi… i pangoccioli fatti con la farina di kamut. Per chi non lo conosce, il grano Khorasan, a marchio KAMUT®, è originario dell’antico Egitto ed è un cereale che contiene dosi elevate di sali minerali immunostimolanti utilissimi. Possiede un patrimonio proteico del 30% superiore rispetto al frumento comune. E’ ricco anche di vitamine, soprattutto la E, di minerali come il magnesio, lo zinco, il selenio, il fosforo e il calcio. Contiene, inoltre il 65% in più di aminoacidi rispetto al frumento. Resiste molto bene a qualsiasi avversità atmosferica e inquinante, non necessita dunque di trattamenti fertilizzanti o pesticidi e quindi si rivela un alimento perfetto per la coltivazione biologica.
Dal 1990 il Kamut®, è un marchio registrato negli Stati Uniti con la sigla QK-77 e viene coltivato negli Stati Uniti e nel Canada sotto il diretto controllo della famiglia Quinn, proprietaria della società K.Int. In Italia è importato solo da aziende autorizzate. Sono stati fatti dei tentativi di coltivare il grano Kamut® in altre aree del mondo: Australia, Argentina, Egitto, Ungheria, Austria, Germania, Spagna e in Italia ma l’azienda americana è rimasta delusa dagli esiti negativi. In Italia disponiamo di alcune varietà di Khorasan, e quando il Kamut® viene coltivato fuori dagli standards americani, e quindi non può essere venduto sotto il nome registrato, si può trovare in commercio con nomi tipo “grano del faraone”, “grano del sole”, “antico cereale” o altre diciture.
È depurativo, facilmente digeribile e ha virtù disintossicante grazie alla sinergia di fibre, crusca, vitamine e sali minerali. Stimola l’intestino e tonifica lo stomaco. Questo antico cereale viene subito assimilato, non crea fermentazioni ed è un ottimo anti-aging. L’associazione tra selenio e vitamina E favorisce il rinnovamento cellulare e rallenta i processi di invecchiamento.
Da sempre abbiamo un vero amore per le farine, il farro, il grano saraceno e l’avena sono quelle da noi piu utilizzate negli ultimi tempi. Sono diverse, ma una volta presa confidenza con loro, diventano delle ottime alleate della salute soddisfando anche il palato se ben utilizzate. Il kamut, invece, ci è sempre stato un tantino antipatico… forse perché va troppo di moda, ha subito una grande operazione di marketing e questo, per noi che cerchiamo farine a km 0, non piaceva. Quando abbiamo saputo del suo alto valore proteico, ci siamo informate meglio ed è stata una illuminazione – da oggi in poi il kamut sostituirà la farina manitoba che in passato utilizzavamo per gli impasti soffici… una bellissima scoperta ed un esperimento ben riuscito .
1 kg farina kamut
1 cubetto di lievito di birra
500 ml latte di avena (anche di più dipende dalla farina)
2 cucchiai di zucchero di canna integrale
1 cucchiaio di sale rosa fino
gocce di cioccolato fondente
1 cucchiaio di olio evo
2 uova
Sciogliere il lievito in poca acqua, lasciarlo attivare e incorporarlo alla farina.
Aggiungere il latte poco alla volta, poi lo zucchero, l’uovo ed infine il sale.
Lavorare l’impasto e, quando non sarà più appiccicoso, aggiungere l’olio.
Lasciarlo lievitare fino a quando non raddoppia il suo volume.
Riprendere l’impasto, aggiungere le gocce di cioccolato fondente e formare i panini.
Porli a lievitare ben distanziati su una placca da forno.
Quando saranno ben gonfi, spennellarli con un uovo sbattuto e infornarli a 250° per pochi minuti.
Toglierli dal forno quando si saranno colorati.
Appena sfornati sono deliziosi… ma a colazione, accompagnati da un buon tè all’arancia e cannella, fanno impazzire!
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