Benvenuti al consueto appuntamento con le nostre storie culinarie.
Oggi vogliamo fare un viaggio… nel mondo del pane che viene creato nei vari paesi.
Ogni Paese vanta una tradizione propria nella forma, nel metodo di panificazione, nel gusto, e ha la sua specialità utilizzando ingredienti e preparazioni differenti, ma i gusti sono sempre unici. Sappiamo che il pane, per quanto sia un alimento semplice, è alla base dell’alimentazione di vari popoli, tranne per coloro che per qualche motivo non possono dedicarsi all’agricoltura, come per esempio gli Esquimesi.
Nei paesi freddi, infatti, è più diffuso il pane fatto con la farina di segale che è un cereale resistente al freddo, mentre nella parte dell’Europa con clima mite, troviamo il pane fatto con farina di frumento.
Bianco, nero, duro, morbido, semplice oppure condito, in un modo o un altro tutti amano questo punto fermo dell’alimentazione dell’uomo.
Il pane del mondo: tutti i tipi, le farine e le preparazioni:
Dalla metà di 19° secolo si diffuse in Germania l’utilizzo della farina di segale, nutriente e saporita, che ha la caratteristica di un’ottima conservabilità.
Uno dei pani tedeschi più famosi è il Bauernbrot, che prevede acqua, farina, lievito e sale, con l’aggiunta di semi di girasole o frutta secca.
In molte zone della Gran Bretagna è largamente diffuso l’utilizzo della farina di avena, che ha un alto contenuto proteico e lipidico, ed è adatto ai paesi dal clima rigido.
Il Francia troviamo la famosissima baguette, croccante fuori e morbida dentro, diventata anche un simbolo nazionale, realizzata con farina bianca di frumento.
In Cina, dove si preferisce il riso al pane, vengono preparati piccoli panini che vengono cotti al vapore.
In Medio Oriente il pane rappresenta una vera e propria posata, ha l’aspetto della nostra piadina, ma è sostanzialmente differente nel gusto ed è morbido perchè prevede lievitazione.
Il tipo di pane diffuso in Russia è quello nero, mentre in alcuni paesi dell’Est è comune l’uso del miglio.
In India si può gustare l’ottimo Naan, fatto con grano e cotto in un speciale forno tandoori, comune anche in parti del Centro e del Sud-Est asiatico.
In Giappone, famoso è il Curry Bread farcito con curry e fritto, raramente cotto in forno, dalla forma circolare e avvolto con pane grattugiato sfarinato.
In Brasile fanno dei deliziosi piccoli panini tondi e ripieni di formaggio chiamati Pao de queijo.
Il tradizionale Bammy giamaicano è un pane piatto cotto su una piastra rovente, nel quale impasto viene mescolato la manioca, un popolare tubero sudamericano.
In Norvegia si produce il Lefse, una focaccia simile alla tortilla di farina, ma impastata con patate, che viene mangiata ripiena come un involtino, dolce o salata.
In Findlandia, invece, si trova il Dark Rye bread, un pane di segale al 100% che rimane più spesso, alquanto gommoso e dal sapore un pò acidulo.
In Colombia e in Venezuela ci sono dei buonissimi panini morbidi chiamati Arepas, che somigliano alla tortilla, che vengono farciti con formaggio e carne.
Il Pan Cubano si ispira a quello francese, dalla forma di pagnotta lunga e sottile, al quale impasto viene aggiunto strutto.
In Eritrea l’Himbasha è un pane leggermente dolce nel quale vengono usati tanti semi di cardamomo.
In molti paesi africani si trova il pane di sesamo e anche il pane di Teff.
In America, prima della conquista europea, era diffuso l’uso di granturco o mais, e nelle zone di montagna era, ed è presente, la quinoa. Ci sono tantissimi tipi di pane che si possono gustare in Italia, e ne parleremo nel nostro prossimo articolo.
Per ora nominiamo uno dei nostri preferiti, il pane di Altamura, dalla fantastica crosta croccante, considerato il re del pane di semola di grano duro.
Il grano viene mescolato con il lievito naturale a pasta acida, acqua e sale, e lievitata per lungo tempo. In Italia, a Sant’Angelo Lodigiano, un bellissimo centro agricolo in Lombardia, c’è il Museo del Pane, ospitato presso le sale del Castello Visconteo del 13° secolo.
Anche nel Museo Etnografico di Nuoro, in Sardegna, si possono ammirare una raccolta dei vari tipi di pane caratteristici dell’Isola.
Come abbiamo visto, questi vari tipi di pane sono molto diversi tra loro, per alcuni è necessario la lievitazione per altri no.
Continua su questo link:
http://caffebook.it/tecnologia/item/593-tutto-il-pane-nel-mondo-e-il-parker-house-rolls.html
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Welcome to our usual appointment with our culinary stories.
Today we want to take a journey… in the world of the bread that is created in various parts of the world.
Every country has its own tradition regarding the shape, bread-making method, taste, and its own specialty in the use of ingredients and different preparation, but the flavours are always unique.
We know that, although bread is a simple food, it is fundamental to the nutrition of various populations, except for those who for one reason or another cannot farm, for example the Eskimo.
In cold countries, in fact, bread made with rye is more common because this grain resists better in cold climates, while in the temperate European climates we find bread made with wheat flour.
White, black, hard, soft, simple or flavoured, everyone loves this central element of man’s diet.
From the mid-1900s the use of rye, which is nutritious, tasty and preserves well, spread throughout Germany.
One of the most famous German breads is the Bauernbrot, made with water, flour, yeast, salt and sometimes the addition of sunflower seeds and dried fruits.
Oat flour, which has a high protein and lipid content, is widely used in many parts of Great Britain, it being suitable in cold climate countries.
In France we find the famous baguette, a national symbol, crunchy on the outside and soft on the inside, made with white wheat flour.
In China, where people prefer rice to bread, small steam-cooked rolls are made.
In the Middle East bread represents an actual tool used to gather food, and their bread is flat yet soft and leavened.
The most popular bread eaten in Russia is black bread, while in some of the Eastern countries millet is quite commonly used in bread making.
In India, but also in some parts of Central and Southeast Asia, we find the delicious Naan bread made with wheat and cooked in the typical tandoori.
In Japan there is the famous fried Curry Bread which is sometimes baked instead of fried, and is shaped like a ring and covered with breadcrumbs.
In Brazil one can taste the small, round, delicious rolls filled with cheese called Pao de queijo.
Jamaica’s traditional Bammy bread is flat, cooked on a hot griddle and contains cassava, a popular South American tuber.
In Norway we find Lefse, a bread that resembles a flour tortilla but made with potatoes, eaten either sweet or savoury and stuffed.
In Finland, instead, there is the Dark Rye bread, which is thick, a bit gummy, slightly sour and delicious.
In Colombia and Venezuela there are delightfully soft rolls called Arepas that resemble tortillas and are eaten filled with cheese and meat.
The Pan Cubano is made with lard and resembles French bread, shaped like a long, thin loaf.
In Eritrea there is the Himbasha, a slightly sweet bread to which lots of cardamom seeds are added.
In many African countries there is sesame bread and Teff bread.
In America, before the European conquest, cornmeal was used and in the mountainous areas quinoa was, and still is, used today.
There are many different types of bread that can be enjoyed in Italy, but we will talk more about these in our next article. For now, we will mention one of our favourites, the Altamura bread, which has a fantastically crunchy crust and is considered the king of durum wheat flour bread.
The flour is mixed with sourdough natural yeast, water, salt and is left to rise for a long time. In Italy, in Sant’Angelo Lodigiano, a lovely agricultural city in the region of Lombardia, there is the Museo del Pane (bread museum) hosted in the halls of the 13th century Castello Visconteo.
There is also the Museo Etnografico di Nuoro (ethnographic museum) in Sardegna, where one can admire a collection of various types of bread that are typical of the island.
As we can see there are many different types of bread, all different, some leavened and some not. In the western world there is the common use of natural rising agents which is unfortunately used only in homes and by restaurant owners but not used on a wide-scale because this method is slow and needs natural biological processes that are more delicate and complicated than the only biochemical reaction.
Continues on this link:
http://caffebook.it/tecnologia/item/479-culinary-stories-bread-in-the-world.html
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